Zacchera su Veneto Banca
Riceviamo e pubblichiamo, un lettera di Marco Zacchera, riguardante le recenti vicende di Veneto Banca.
👤 Redazione ⌚ 2 Luglio 2017 - 13:01 28 commentia-
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Come cittadino, correntista e forzatamente ex socio di Veneto Banca sento il dovere profondo di protestare indignato per come vengano gestite le questioni bancarie e finanziarie nel nostro paese con la recente cessione a Banca Intesa per 1 (un) euro della parte “buona” di Veneto Banca mentre lo Stato (cioè tutti noi) si assume costi e rischi dei crediti “cattivi” per circa 5 miliardi di euro.
Mi indignano anche il disinteresse, la rassegnazione, il silenzio dei rappresentanti politici del nostro territorio che viene ulteriormente sacrificato. L’on.le Enrico Borghi scrive “Che non si poteva diversamente” . A parte che non si è fatto nulla, non sono d’accordo perché ben altre potevano essere le iniziative politiche e ispettive, così come non è possibile che non ci sia un Magistrato che vada ad indagare sul perché Banca d’Italia abbia sottoposto per anni Veneto Banca a verifiche e “stress-test” trovano i parametri in regola visto il disastro sottostante.
Di più, non è possibile che CONSOB abbia certificato il valore di Veneto Banca nel 2013 a oltre 36 euro per azione e poi si sia scoperto – ma dopo che decine di migliaia di piccoli azionisti avevano sottoscritto l’aumento di capitale in base a quella certificazione perdendo poi quasi tutto – che il valore era crollato prima a 7 e poi a 0, 1 euro.
Ma in questo paese nessuno è mai responsabile di quello che fa?
Da cinque anni ci sono gli stessi banchieri e politici ai vertici della finanza nazionale e del governo e questi sono i risultati, dopo aver passivamente subito di tutto a livello comunitario, dove è stato imposto alle banche italiane di accantonare somme enormi a garanzia - di fatto bloccandole - salvo poi dire che non erano sufficienti.
Eppure neppure possiamo conoscere pubblicamente – non lo hanno voluto il governo e la maggioranza parlamentare! – i nomi dei principali debitori di Veneto Banca come dei Monti dei Paschi di Siena, di Banca Etruria e delle altre banche toscane dai recenti tracolli.
Perché questa omertà? Ma come è mai possibile che siano stati concessi negli anni crediti ad insolventi se ogni cittadino o imprenditore normale viene soggetto ad analisi del sangue prima di ottenere un credito e comunque fornendo adeguate garanzie? Oppure erano finanzieri politicamente “amici”?
Fregatura nella fregatura ci era stato detto che il sacrificio degli azionisti ex Popolare di Intra ora Veneto Banca avrebbe permesso almeno il salvataggio dei posti di lavoro della banca, mentre ora salta fuori che l’operazione “Intesa” porterà al taglio di migliaia di posti di lavoro soprattutto in zone come la nostra dove l’ex CARIPLO - ora Intesa - è presente con numerosi e storici sportelli.
Infine protesto perché molti articoli di stampa nel recente passato sembravano “costruissero” il percorso che si è vissuto in questi giorni, ma ben raramente ho letto richieste di chiarimenti “a monte” sulla politica bancaria, sugli interessi e intrecci economico-politici cresciuti alle spalle di queste operazioni e soprattutto sul perché l’Italia abbia votato in Europa negli ultimi anni decisioni folli a tutto danno del nostro paese. Ci riflettano sopra anche il PD e l’on.le Borghi, pronto ad avere con lui un confronto in qualsiasi sede su questo argomento !
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