"Il futuro per i rifiuti è da costruire con i privati"

Riceviamo e pubblichiamo, un comunicato del COUB, Consorzio Obbligatorio Unico di Bacino del Verbano Cusio Ossola, dopo l'assemblea del 30 maggio.

  
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Ormai è chiaro, nel nostro territorio il futuro del comparto rifiuti e dell'igiene urbana più in generale potrà esserci solo con la collaborazione e compartecipazione di nuovi soggetti privati, portatrici di capitali e idee nuove. Non si deve inventare nulla e basta mutuare quanto è stato fatto in altre realtà, valorizzando le frazioni differenziate e realizzando un sistema di tariffazione puntuale.

Detto questo, la volontà delle Amministrazioni locali e dei cittadini sarà fondamentale per riformare un settore che, pur delicato nella sua gestione operativa, può forse rappresentare una leva utile allo sviluppo del territorio, soprattutto per le ricadute sui servizi.

Precisamente, occorrono servizi migliori per soddisfare le pur diverse necessità delle nostre comunità e rispondere anche ai nuovi bisogni dei cittadini, ma costi perlomeno competitivi. Non è più accettabile l'affidamento di servizi in house providing con maggiorazione di costi per inefficienze gestionali a carico dei contribuenti.

D'altra parte, il legislatore degli ultimi anni ha affermato a più riprese il chiaro sfavore verso i settori ancora permeati dalla presenza di imprese a controllo pubblico richiedendo, anche con riferimento al settore dell'igiene urbana, motivazioni forti sostenute dall'assenza di un mercato concorrenziale. Il nostro territorio presenta invece realtà imprenditoriali che si sono dimostrate lungimiranti e ben assolvono il loro compito a fianco di Con.Ser. VCO. S.p.A.. Mi riferisco alle cooperative, anche sociali, che operano nella raccolta.

Nell'ambito della procedura di gara a doppio oggetto, obiettivo centrale e decisivo da raggiungere per creare un futuro alla società dei comuni, non è sicura la permanenza del gestore a Prato Michelaccio per via delle stringenti norme regionali del piano sull'assetto idrogeologico e delle scelte fatte in passato.

A riguardo, attendiamo la migliore conclusione della conferenza dei servizi attivata presso la Provincia del VCO. Nel frattempo, l'Assemblea consortile del 30 maggio scorso ha deliberato in ordine alla “non rilocalizzabilità” dell'impianto da tempo radicato a Mergozzo, per via dell'assenza di diverse e migliori aree disponibili in provincia esenti da divieti, dagli evidenti vantaggi logistici che derivano dalla prossimità alla principale viabilità provinciale e dalla valorizzazione degli interventi di messa in sicurezza quasi ultimati, che sono già costati ai Comuni un milione e mezzo di euro.

Nell'occasione della seduta consortile dei Sindaci, approvando il bilancio consuntivo per l’esercizio 2016 sono emersi i risultati gestionali dell'Ente, positivi circa le attività di recupero crediti (mancati pagamenti della tassa rifiuti degli anni precedenti) per più di un milione di euro, dovuti all'ottimo lavoro degli uffici consortili. Il direttore ha poi anticipato la possibilità di accedere a fondi regionali per investimenti che, ad oggi, stante le necessità del territorio, potrebbero rendere praticabili progetti di raccolta finalizzati ad aumentare la raccolta differenziata o costruzione di nuovi centri di conferimento dei rifiuti ingombranti.

Come negli anni precedenti, l’assemblea dei Sindaci, accogliendo la proposta del Cda consortile, ha inoltre deciso di destinare l'avanzo d'esercizio, di circa 41.000,00 euro a riduzione delle quote consortili per l’anno corrente.
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