Nobili sull'esito referendario svizzero
Nobili: “l’esito referendario di ieri in Svizzera obbliga l’Amministrazione Provinciale a una presa di posizione da assumere con un ordine del giorno consigliare.
👤 WebMaster ⌚ 11 Febbraio 2014 - 09:41 4 commentia-
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Prosegue Nobili: "Facciamo parte della comunità italo-elvetica della ‘Regio Insubrica’: l’intenzione è uscirne se non riceveremo dal Governo ticinese dichiarazioni rassicuranti in merito alla presenza in Svizzera dei nostri lavoratori frontalieri”.
Il Presidente Massimo Nobili, aprendo i lavori del consiglio provinciale di ieri mattina, ha voluto richiamare l’attenzione di tutta l’assise sul risultato del referendum di ieri in Svizzera, che ha visto prevalere, seppure di poco su scala confederale, il voto a favore del contingentamento della presenza di stranieri in territorio elvetico.
“E’ un esito davvero preoccupante che evidenzia una regressione se visto nel complesso di un’Europa che deve puntare a una maggiore integrazione. La consultazione popolare va a invalidare trattati internazionali e crea un pericoloso precedente, perché può contribuire a far saltare una visione europea basata sull’abbattimento delle frontiere. Un risultato referendario doppiamente allarmante per il nostro territorio – rimarca il Presidente della Provincia del Verbano Cusio Ossola – che in questo periodo di crisi economica interna trova uno sfogo occupazionale importante nei confinanti cantoni svizzeri. Sono oltre cinquemila i residenti nel VCO che ogni mattina – con sacrificio e pienamente in regola – varcano il confine per lavorare nel Vallese e in Canton Ticino. Lo fanno perché la loro professionalità e le loro competenze sono apprezzate dalle aziende presso le quali hanno trovato lavoro, contribuendo così al PIL di alcuni cantoni”.
“Quanto è stato assunto con il referendum di ieri – dichiara Nobili – obbliga l’Amministrazione Provinciale a una netta presa di posizione che chiederò al Consiglio di sostenere con un ordine del giorno da portare al voto in una prossima seduta. Inoltre chiederò alla Regio Insubrica, la comunità transfrontaliera di cui facciamo parte con il Canton Ticino e le province di Varese, Novara, Lecco e Como, di chiarire quale a tale proposito siano gli effettivi intendimenti del Governo ticinese. A fronte di risposte non soddisfacenti la scelta sarà obbligata: chiamarci fuori da questa associazione di parternariato, il cui obiettivo è la realizzazione di progetti comuni e condivisi”.
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