Marinello: Roma convochi un tavolo con la svizzera per risolvere il problema dei frontalieri
Il voto referendario svizzero, che con il 50,3% dei favorevoli ha sancito la volontà d'avvio di una nuova politica di contingentamento del numero degli stranieri presenti sul territorio elvetico, è un fatto che potrebbe avere preoccupanti ripercussioni anche sui lavoratori frontalieri.
👤 Beatrice Poti ⌚ 10 Febbraio 2014 - 14:00 1 commentoa-
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Forte presa di posizione del consigliere regionale Michele Marinello a proposito del Referendum svizzero:
Il voto referendario svizzero, che con il 50,3% dei favorevoli ha sancito la volontà d'avvio di una nuova politica di contingentamento del numero degli stranieri presenti sul territorio elvetico, è un fatto che potrebbe avere preoccupanti ripercussioni anche sui lavoratori frontalieri. sulla questione è intervenuto oggi il consigliere regionale della lega nord michele Marinello sottolineando come questo voto sia anche figlio di una politica lassista e inconcludente nei rapporti con la svizzera da parte del governo italiano. "oggi più che mai – ha detto Marinello - è urgentissimo che roma, invece di pensare solo alle leggi elettorali, faccia quello che deve fare un governo vero, convocando d'urgenza un tavolo di discussione con la svizzera per tentare di risolvere i sempre più complessi problemi dei lavoratori frontalieri".
"di certo sono rammaricato per il voto del referendum – ha aggiunto Marinello -, anche se comprendo che in un momento di crisi globale gli svizzeri e i ticinesi tendano a guardare di più in casa loro. ma ciò che è accaduto non può non mettere in luce come il nostro governo sia sempre stato sordo, in questi anni, ai tanti appelli lanciati dal nostro territorio sulla necessità di instaurare un rapporto risolutore con la svizzera soprattutto sui problemi dei lavoratori frontalieri. un dato deve far riflettere: nei vari cantoni il tasso più alto dei sì al contingentamento, con il 68%, è stato proprio in quello del Ticino, mentre i cantoni francesi si sono espressi ad esempio per il no.
ora l'auspicio è che il governo agisca subito a tutela dei sessantamila lavoratori frontalieri, nostri connazionali, come i territori fanno già da molto tempo. e la convoca di un tavolo tra roma e il governo elvetico è il primo necessario passo". Leggi QUI il post completo