Spazio Bimbi: Quando è il corpo a parlare
A volte i bambini possono lamentare disturbi come mal di pancia, nausea, mal di testa, senza un apparente disturbo fisico. Come capire quando si tratta di un malessere psicologico?
👤 La Girandola ⌚ 26 Marzo 2017 - 08:00 Commentaa-
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Ci sono bambini che la mattina, prima di andare a scuola, si lamentano di forti mal di testa; altri in concomitanza di eventi sportivi, hanno frequenti episodi di dolori alla pancia e vomito. Questi disturbi, che sembrano non avere una base organica, spesso sono riconducibili a malesseri di tipo psicologico, che il bambino non riesce a esprimere in modo corretto.
I disturbi psicosomatici sono un insieme di manifestazioni sintomatologiche molto diffuse nell'infanzia.
I malesseri che si presentano più frequentemente sono eczema, coliche, emicrania, asma, vomito e disturbi del sonno: generalmente infatti sono riconducibili alla cute, all'apparato digerente e all'apparato respiratorio.
L'incidenza di questi disturbi parte dai 2-3 anni d'età e rimane elevata anche negli anni successivi. Secondo Casini (2004), le visite pediatriche per disturbi di tipo psicosomatico rappresentano tra il 13% e il 24% del totale.
Questi sintomi insorgono in quanto il bambino non riesce a esprimere i suoi disagi in relazione a particolari situazioni; ciò è particolarmente frequente nelle fasi di sviluppo del linguaggio, in cui il bambino ancora non padroneggia ancora lo strumento comunicativo a sufficienza per descrivere le sue emozioni.
La somatizzazione significa infatti materializzare paure, angosce, rabbia, attraverso il corpo.
Per questo motivo non bisogna minimizzare il malessere del bambino o attribuire i sintomi a malattie immaginarie, ma approfondire il problema e cercare di comprendere che tipo di disagio sta vivendo il nostro bambino.
È bene quindi notare se queste situazioni si presentano frequentemente in concomitanza con particolari eventi, come andare a scuola, interrogazioni, eventi sportivi.
Altri fattori che possono incidere sulla salute psicofisica del bambino sono il clima di negativo all'interno della famiglia, come la presenza di relazioni disturbate e conflitti familiari e avvenimenti traumatici interni ed esterni alla famiglia.
Anche momenti di “passaggio” nella crescita del bambino possono innescare disturbi di tipo psicosomatico: la nascita di un fratellino, l'ingresso all'asilo, un lutto familiare.
La prima cosa da fare è comunque rivolgersi al proprio pediatra per escludere le cause organiche; una volta scartata questa ipotesi, sarebbe bene ricorrere all'aiuto di uno specialista, come uno psicologo, psicoterapeuta o neuropsichiatra infantile.
Lo scopo dell'intervento non sarà solo curare il sintomo, ma cercare di comprendere quale messaggio il bambino cerca di trasmettere e lavorare sull'emozione ad esso associata.
Dott.ssa Francesca Calzaretta
Psicologa, La Girandola – Spazio Psicoeducativo
lagirandola.spe@outlook.it
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