I vincitori di Verbania for Women
Sabato 11 settembre 2017 il sole ha voluto ringraziare Verbania per averlo scelto come tema della seconda edizione del Premio letterario Verbania for Women e ha accolto i premiati abbracciandoli calorosamente sulle rive del Lago Maggiore, nel Centro Eventi “Il Maggiore” illuminato dallo splendente riverbero sulle acque cristalline.
👤 Redazione ⌚ 16 Marzo 2017 - 10:23 Commentaa-
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Anche quest’anno siamo giunti alla premiazione accompagnati dalla manifestazione “VERBANIA SI TINGE DI ROSA” che vuole ricordare il ruolo delle donne nel periodo in cui ricorre la giornata internazionale a loro dedicata. Gli eventi sono stati tantissimi dall’11 febbraio al 18 marzo, conferenze, spettacoli teatrali e musicali, presentazioni di libri incontri con autrici, proiezioni di film e mostre in cui il ruolo femminile era il fulcro. L’8 marzo è stata consegnata una targa a Cinzia Ferro dell’Estremadura cafè, barlady pluripremiata per l’impegno, la vitalità e la professionalità che mette in un lavoro prettamente maschile e riuscendo a emergere con notevole successo.
Sabato 11 alla presenza del sindaco Silvia Marchionini, dell’assessore alla cultura Monica Abbiati e al presidente dell’Associazione77 Liana Righi, organizzatrice dell’evento, si è svolta la premiazione che si è avvalsa della collaborazione dei giurati Carla Gentinetta, Monica Capalti, Federico Spinozzi, Michele Airoldi, Andrea Dallapina, Andrea Cassina, Monica Abbiati, Rosa D’Emidio e Mariangela Camocardi, presidente della giuria, per presentare i racconti e premiarli.
I narratori de “IL LABORATORIO DELLA NARRAZIONE” di Verbania, coordinanti da Agostino Roncallo, hanno dato vita alle parole estrapolando, con la loro interpretazione, sentimenti e situazioni sapientemente narrate dai partecipanti il concorso letterario.
A rappresentare i racconti partecipanti è stato recitato un vivace dialogo tra Laura Fabris e Serena Salmoiraghi estratto da LO ZUCCHERO DEI SOGNI, IL SALE DELLE LACRIME di Radeva Guergana (Scansano).
Luciana Grassi ha introdotto la vincitrice del terzo premio, Lisa Laffi di Imola, che vince 250 euro e l'editing e la traduzione in inglese, leggendo l’incipit del racconto UNA LUCE TRA LE BANDE NERE. Un affresco storico sulla contessa Bianca Riario, degna figlia della “Tigre di Romagna” Caterina Sforza, signora guerriera di Forlì e Imola, una delle donne più audaci e famose del Rinascimento che si era tenacemente difesa da Cesare Borgia, scevra tra l’altro da ogni schema femminile in uso nella sua epoca. Nel racconto, che si snoda nell’anno 1526, Bianca rivela a Luce, figlia orfana della dama di compagnia di Caterina, gli oscuri retroscena di un passato nel quale si sono consumate violenze e torture nei confronti di coloro che avevano osato tramare contro la marchesa di San Secondo. Tra i personaggi spicca, nitida e indomita, la figura carismatica del condottiero Giovanni dalle Bande Nere, considerato uno dei più valorosi capitani delle compagnie di ventura di quel tempo.
Lorenza Negri sale sul podio in seconda posizione con il racconto ANJA accompagnata dalla narrazione di Carla De Chiara e riceve in premio 500 euro e l'editing e la traduzione in inglese del proprio racconto partecipante al concorso. Il suo scritto è un’incisiva denuncia contro lo sfruttamento dei bimbi precocemente defraudati della spensieratezza e della gioiosità dell’infanzia. Anja e la sua storia sono un forte appello alle coscienze di tutti noi. Colpisce il suo coraggio, mentre lotta per il proprio futuro di donna, senza lasciarsi schiacciare da un destino iniquo. Una moltitudine di minori vivono in situazioni analoghe, essendo l’unica fonte di reddito delle loro famiglie. Spesso ridotti in schiavitù da speculatori senza scrupoli, sono privi di ogni diritto umano. Nel testo si cita Terre des hommes, associazione che opera a livello mondiale per tutelare le vittime di un’aberrante forma di caporalato che approfitta della miseria di chi non ha altre risorse all’infuori dei figli. Le organizzazioni che sfruttano i più deboli proliferare in ogni latitudine, purtroppo a loro discapito.
Maria Grazia Dante ha saputo introdurre il racconto vincitore con un’innata maestria che ha commosso l’autrice Grazia Maria Francese, un medico condotto di Fontaneto d’Agogna con la passione per la storia che già l’anno scorso aveva sfiorato il podio aggiudicandosi il terzo posto con CHE SIA MIGLIORE DI NOI. A VINCERE la seconda edizione del premio letterario Verbania for Women è stato infatti il racconto LE MALE MADRI, rendendo omaggio al pittore Giovanni Segantini, eccelso artista dell’Ottocento.
Attraverso i dialoghi, le descrizioni di un quotidiano aderente alla realtà storica, alle estrosità di un uomo fuori dal comune, ci si addentra nel suo ultimo scampolo di esistenza. L’estro creativo del maestro sembra trovare ispirazione sullo sfondo di in un aspro paesaggio montano, intento com’è a perfezionarsi in una forma espressiva più personale e originale. Le cattive madri, esposto al Belvedere di Vienna, è tra i suoi quadri più celebri e mostra una desolata landa ghiacciata dove Segantini dipinge le donne con i figli trascurati in vita. Il suo pennello le ha magistralmente trasfigurate, facendo loro assumere sembianze grottesche, quasi a voler rappresentare ai nostri occhi i demoni interiori che le perseguitano.
Francese si è aggiudicata 1.000 euro e la sua opera verrà pubblicata sulla Rivista Writers Magazine Italia. Inoltre beneficerà di un ulteriore premio offerto dall'associazione Ewwa che consiste nell'editing di una sua opera breve (il racconto vincitore o un altro racconto “nel cassetto”) e inoltre la possibilità di partecipare ai workshop dell’associazione EWWA per 1 anno. Saranno devoluti, da parte di uno sponsor che preferisce mantenere la privacy, il 10% delle quote d’iscrizione (150 euro) alla Fondazione Doppia Difesa che, tramite una lettera delle fondatrici Michelle Hunziker e Giulia Bongiorno, ha sottolineato l’originalità del Verbania for Women ritenendo fondamentale sensibilizzare l’opinione pubblica attraverso iniziative siffatte, che possono utilmente contribuire alla diffusione di una cultura improntata all’attenzione verso le problematiche - di violenza e non solo - che quotidianamente investono la vita delle donne ed al rispetto del genere femminile, che ancora non è sempre scontato
Madrina d’eccezione Annarita Briganti, giornalista e scrittrice, a cui è stato dato l’arduo compito di selezionare i racconti scritti da studenti e decretare a suo insindacabile giudizio il vincitore.
Primo premio di 250 euro a Rodolfo Dal Canto di Alzano Lombardo con il racconto FRAMMENTI QUOTIDIANI per il coraggio di affrontare un tema come la violenza contro le donne, dando qualche speranza a chi la subisce.
Allo scrittore di Inarzo (Va) Emiliano Pedroni è andato il premio Legalità di 250 euro, offerto da familiari e colleghi di Patrizia Guglielmi, giornalista e militante di Libera scomparsa a 40 anni, e consegnato, alla presenza dei genitori di Patrizia, dal Capitano del comando dei carabinieri di Verbania Fabio Volpe. Nel racconto vincitore l’autore ha messo a frutto i suoi studi in grafologia.
Tra i finalisti una menzione speciale a Carmela Nardella per il racconto SULLE ORME DI SHAHRAZAD cui è stata consegnata una targa dell’Unione Industriale Vco. Il racconto ipotizza una pseudo rivoluzione industriale futurista in cui i ROBOT prenderanno il posto degli umani nel mondo del lavoro e si chiede se ci sarà ancora tempo per illuminare le giornate coi sogni.
Per l’immagine che diventerà la copertina della prossima antologia, che conterrà i racconti vincitori e altri scelti tra quanti hanno partecipato alla seconda edizione del VfW, ha vinto 200 euro Fausto Mirandoli con la fotografia “VERSO LA LUCE”; uno degli scatti on the road per cui è famoso e ritrae un’ombra di donna che sta svoltando in una strada piena di luce scattata a Domodossola.
Si può indagare oltre il pregiudizio e la facile archiviazione di un caso per amore della verità? Il racconto Il movente perfetto, con un'accurata ricostruzione delle tecniche investigative anche nel campo delle perizie calligrafiche, restituisce la fiducia in uomini di legge che sanno guardare oltre le facili apparenze.
Ricevono un attestato e un libro fotografico sulle bellezze che offre il Lago Maggiore i finalisti pari merito dal 16° al 20°
Felice Iracà di Verbania ANNARÈ Il lento ritorno alla vita di una vittima di rapimento.
Luisa Bolleri di Empoli SEGREGATA Vergognarsi di una figlia e lasciarla marcire affinché nessuno si accorga che sia mai vissuta … com’è possibile?
Sara Vaccaro di Villafranca CALEIDOSCOPIO Amore diverso in tutti i sensi, onirico ed etereo, con risveglio finale
Maria Letizia Filomeno di Cardano al Campo LE LACRIME DI UN ANGELO il coraggio di allevare una bimba down contro tutto e tutti.
Giada Matteucci di Lucca IL PESO DI UN’ATROCE CROCE UMANA Omicidio, violenza, odio: Edipo non è più Re ma vaga ancora fra le strade del mondo
Ricevono una targa, attestato e un libro fotografico sulle bellezze che offre il Lago Maggiore i finalisti pari merito dal 4° al 15°
Radeva Guergana di Scansano LO ZUCCHERO DEI SOGNI, IL SALE DELLE LACRIME Le chiacchiere delle protagoniste, nell’intimità di una cucina che profuma di spezie, aprono uno squarcio sulle vicende drammatiche di un passato che ha segnato la più anziana e la più giovane delle tre donne. Lusaper parla del Medz Yeghern, il genocidio armeno. Lipkhan è figlia di una cecena che si è fatta esplodere per onorare un ideale patriottico che la ragazza rinfaccia ai genitori, mentre rievoca l’orrore per tragedie quali la scuola di Beslan e il teatro Dubrovka. Affiora dalle parole il dramma attualissimo dei profughi, e anche il fermo rifiuto ad accettare la cultura aberrante delle fidanzate di Allah, alias le donne kamikaze imbottite di dinamite pronte a immolarsi per la libertà del proprio popolo. Lo spirito di sacrificio femminile, soprattutto quando si spinge all’estremo limite, quello che varca il limite tra la vita e la morte, appare come qualcosa che resta immutabile nel tempo.
Silvana Aurilia di Napoli LA PROVA In amore non c'è bisogno di nessuna prova, ecco un uomo che ama davvero la donna che ha sposato, al punto da difenderla con la menzogna dalle conseguenze di una violenza vissuta da lei suo malgrado.
Daniela Bonsignore di Gravellona Toce QUANDO SPLENDERÀ IL SOLE TOR… storia di donna sottoposta a violenza in forma di racconto alla figlia che suscita emozioni contrastanti non solo per la prospettiva dalla quale viene espresso, ma in particolare per la capacità dell’autrice di coinvolgere chi legge nella narrazione a volte angosciante di una vittima di stolking. Le tenebre della violenza contro le donne che sfociano nel sole della speranza.
Manuela Chiarottino di Rivarolo C.se GIOIA Orco pedofilo con moglie sottomessa e consenziente, solo il vero amore riporterà la gioia. Argomento estremamente delicato ma espresso con la sensibilità e l’attenzione dovute alla protagonista della storia.
Cecilia Daverio di Laveno Mombello CHAGRIN D'AMOUR Due donne reduci da destini assolutamente differenti ma unite dalla stessa passione, quella della musica. Le vite di entrambe alla fine si incrociano proprio grazie a un pianoforte e alle melodie che da artiste eccelse quali sono riescono a trarre dai tasti dello strumento.
Chiara Dozzo di Pontboset LE VECCHIE SONO DURE A MORIRE Quando tutto va a rotoli ci pensa la vecchia a far quadrare i conti. Intreccio accattivante tra donne di una stessa famiglia che, oltre a voler superare il passato, vogliono reinventarsi un’esistenza meno aspra di quella trascorsa e voltare pagina.. anche con mezzi inaspettati.
Paolo Ferrante di Verbania DIGNITÀ DONNA Argomento attualissimo che sottolinea, con le difficoltà della protagonista raccontante senza piangersi addosso, il dramma dei migranti e le vicende intrise di sacrifici e amarezze che si lasciano alle spalle, quando affrontano rischi e pericoli mortali nella ricerca di una vita migliore e di un futuro meno precario per sé e per i loro cari.
Francesca Lancini di Palazzolo sull’Oglio UNA SORELLA È PIÙ PREZIOSA DI UN OCCHIO Quando la vita è racchiusa in una stanza con un'unica amica che è tua sorella è solo l’amore che le lega a squarciare le tenebre che altrimenti farebbero impazzire le recluse. Colpo di scena finale che chiarisce il perché dell’altalenante conversazione.
Lorena Lusetti di Bologna L'AMICA BRUTTINA Vendetta di amica tradita cui è stato rubato l'amore della sua vita racconto sulla conflittualità nascosta e l’invidia che possono celarsi tra amiche che in apparenza si vogliono bene. La vendetta di una di loro costerà cara alla più bela delle due.
Marilisa Munari di Sovizzo ALBEGGIAVA Il cerchio della vita, una sequenza di eventi che partono da un amore che sembra finito e che invece rinasce dalle sue ceneri come l'araba fenice Una storia che dà ampio spazio ai sentimenti e alla capacità individuale di abbandonare vecchi schemi di vita per aprirsi alla speranza.
Laura Veroni di Varese LENA Non intervenire è Omicidio? Dilemma da valutare attentamente. Entriamo nella psicologia di una donna troppo disponibile che subisce per anni la supremazia di un marito che non solo la tradisce, ma anche capace di farla sentire una nullità senza nessuna voce in capitolo nella famiglia che lei sostiene con le sue sole forze.
Anche quest’anno gli sponsor hanno voluto dedicare a racconti con argomenti significativi dei premi speciali di 100 euro l’uno, se li sono aggiudicati:
Fiorella Borin di Venezia LA RAGAZZA DEL CAPITANO 2°guerra mondiale, tragica storia di amore e morte sul fronte russo.
Paolo Borsoni di Ancona UNA PRIMAVERA INTERIORE Aiuta la compagna infortunata ma i dirigenti la sanzionano perché ha anteposto l'intervento ,per soccorrere l'amica, al dovere; reagisce con dignità.
Valeria Groppelli di Crema GUARDIA OSTETRICA Ha sapientemente, coniugato luci e ombre ma soprattutto speranza nel narrare con dolcezza e realismo la solidarietà femminile e il disinteressato aiuto che le donne, in situazioni di estrema difficoltà sanno apportare con la delicatezza e la concretezza che solo l'universo femminile conosce. Le figure femminili di questo racconto sono tutte raggi di sole che splendono e irradiano una esistenza misera e squallida, contornata da povertà e dolore, in un'epoca non certo facile e felice per le donne di umili origini. Il racconto è liberamente ispirato alla figura di Anna Kuliscioff dottoressa del primo ambulatorio di guardia ostetrica a Milano nel 1890.
Luisella Sala di Verbania DUE DONNE Pensione come traguardo di tranquillità ma la Fornero e la crisi delle banche lo tramuteranno in incubo, le sue donne lo faranno rinascere e ricredere nella vita. Leggi QUI il post completo