VerbaniaBau: Il cane in casa: il cane anziano

Anche i Cani Anziani annusano, ascoltano, percepiscono, si arricchiscono di nuove conoscenze e ci arricchiscono: il Cane Anziano può vivere momenti di qualità di vita in un gioco esperienziale ed avventuroso che preserva/recupera il suo/il nostro mondo cognitivo, nella Consapevolezza di una autentica Relazione.

  
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Sandrona, i nostri giorni insieme si stanno evolvendo in mesi, i mesi in anni: con l’età che sta avanzando a passi di gigante il nostro vivere diventa un gioco di sorprese, di domande, di espedienti per attutire ed assorbire tanti cambiamenti …. E noi continuiamo questo gioco di inesplorate e diverse avventure!

I tuoi 16/17anni dischiudono scenari di immaginazione sulla tua infanzia: non ti ho conosciuta da cucciola, eri già adulta quando buttata via da un’auto in corsa sei giunta in Canile, e così oggi mi sembra di vederti piccina quando inciampi in passeggiata fra le radici affioranti di un albero, quando scivoli sui sassi al fiume, quando fatichi nel saltare su un gradino o cadi perché le zampe non ti reggono …

E poi quando scappa pipì, sempre più spesso, e non riesci a trattenerla o quando, accorgendoti dell’impellenza del bisogno mi cerchi e mi chiami per farti aprire la porta del terrazzo, che da sola ora non riesci più ad aprire, per liberarti dal disagio …

E tu sei la mia cucciola in quel passo incerto, rigido, lento, che ancora si trasfigura in un passo guerriero se incroci Lillo, il tuo irriducibile nemico, o in un passo nativo nell’incontro con Ringhio, l’amico di girandole appassionate …

Insieme abbiamo riorganizzato i nostri tempi: uscite più frequenti, anche di notte, avvolte dal buio pieno di misteri in un paese deserto … Abbiamo riorganizzato gli spazi: moquette ovunque per non scivolare, cuscinoni come scalette per facilitare la salita su divano e lettone, cestoni imbottiti e morbidi giacigli a terra, accoglienti per il nostro riposo … E le pappe in parte frullate, per denti che il topolino ha rubato da sotto il bicchiere …

Così mentre ti guardo negli occhi e tu mi guardi negli occhi, lì, accovacciate sul tappeto, ti bisbiglio che ancora non possiamo sentirci vecchie fino a che insieme riusciamo a fare cose così piccole e così grandi, fino a che riusciamo ad ascoltarci in un amore assaporato da sempre e per sempre.

Riferimento bibliografico: Roberto Bolle, La mia danza, Mondadori, 2010
Les Indomptés
Choreography: Claude Brumachon assisted by Benjamin Lamarche
Music: Wim Mertens
Dancers: Jiri Bubenicek, Otto Bubenicek

Dott.ssa Francesca Paleari. Leggi QUI il post completo