Questo sito utilizza cookie per le proprie funzionalità e per inviarti pubblicità e servizi in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie clicca qui. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie. Accetto
Il BLOG pubblico di Verbania: News, Notizie, eventi, curiosità, vco : Verbania : Politica

PD VCO su sanità locale

Riportiamo il documento del Partito Democratico, presentato ieri con le proposte e il documento del PD del VCO sul tema della sanità: assetto ospedaliero e medicina del territorio.

Verbania
PD VCO su sanità locale
Documento COMMISSIONE PROVINCIALE 2025

SANITA' VCO

Premessa
Sul Territorio del VCO tocchiamo con mano gli esiti di quanto già assistiamo a livello nazionale: la progressiva cancellazione del DIRITTO ALLA SALUTE, così come indicato dall' articolo 32 della Costituzione Italiana.

La sanità, in quanto principale interesse e preoccupazione dei cittadini, oltre ad essere una delle competenze e funzioni principali assegnate alle Regioni, visto e considerato che nel bilancio Regionale la sanità rappresenta circa l’80% dello stesso, dovrebbe pertanto essere l’argomento sul quale ci si deve impegnare di più, con un chiaro ruolo di programmazione ed indirizzo.

È noto che noi su questo tema fondamentale abbiamo un’idea chiara e netta, che riguarda l’intero paese ed ogni territorio dello stesso: la sanità deve essere pubblica e deve garantire ad ogni individuo l’accesso ad ogni prestazione, come ci indica il citato art 32 della Costituzione Italiana. Il servizio pubblico deve tornare ad essere veramente universale, garantendo visite diagnostiche, esami ed interventi a tutti i cittadini, anche e perciò a quelli del VCO, in tempi e modalità che non mettano a rischio la salute degli utenti e che non costringano nessuno ad indebitarsi per ricorrere ad accertamenti e cure o che li pongano nella condizione di dover rivolgersi alle strutture private.

Tutti i cittadini, quotidianamente, fanno esperienza di tempi non più tollerabili per accedere al servizio sanitario ed in molti casi ci si sente dire: non ci sono le agende, dipende dalle agende!! O che alcuni esami si possono fare, ma a giugno/luglio 2026, fuori da qualsivoglia normalità! i tempi di attesa medi, nei casi in cui non vi è prescrizione di urgenza, sono al limite dell’assurdo e i recenti finanziamenti annunciati dal Governo e dalla Regione Piemonte non hanno migliorato la situazione, se non in limitati casi e con provvedimenti ed iniziative circoscritte nel tempo, per la maggior parte ricorrendo all’ormai noto meccanismo dei gettonasti.

La sanità deve essere organizzata più vicino ai cittadini, con tutti i servizi che si possono erogare al di fuori degli ospedali, come avviene normalmente nelle strutture private presenti anche nel VCO e riservare all’ospedale solo i casi previsti, dall’emergenza-urgenza agli interventi e per questo l’idea di un ospedale unico nel VCO ad oggi è l’unica soluzione per una miglior gestione di queste tematiche, con personale e attrezzature all’altezza di un ospedale dei giorni nostri.

Con la scusa della localizzazione, da 30 anni non si fanno scelte, anzi, si demanda al privato o per molti casi, in particolare per interventi complessi, occorre andare fuori provincia e fuori regione. Due gli elementi principali che, all’inizio del 2025, testimoniano il degrado della situazione sanitaria del VCO:

1. In primo luogo, c’è la condizione sempre più complicata da gestire dei due presidi ospedalieri “G. CASTELLI” di Verbania e “SAN BIAGIO” di Domodossola, con gli sforzi, al limite dell'insostenibilità, richiesti al personale per tenere aperti i reparti, i DEA/pronto soccorso e gli ambulatori. La concorrenza del privato e della vicina Svizzera peggiorerà sempre più la situazione di tutto il personale ospedaliero, la cui professionalità andrà progressivamente a ridursi e tale concomitanza di eventi complessivamente finirà per ricadere sui cittadini.

2. In secondo luogo, i Presidi di SANITA' TERRITORIALE - in particolare le CASE di COMUNITA' e gli OSPEDALI di COMUNITA'- previsti nel VCO, non vedono ad oggi alcuna realizzazione ed appare problematico il rispetto dei tempi di realizzazione previsti dal PNRR (giugno 2026), con conseguente probabile perdita dei finanziamenti previsti. L’assistenza sanitaria territoriale propone un nuovo modello organizzativo, le Case di Comunità, come futuro pilastro di questo percorso, mettendole al centro della gestione del sistema sanitario. il Decreto ministeriale del 23 maggio 2022 ne prevede una all'interno di ogni Distretto Sanitario e pertanto per la nostra provincia ne sono previste tre. Saranno un luogo di facile individuazione, al quale i cittadini possono accedere per bisogni come prelievi, visite specialistiche e servizi diagnostici di base, con presenza medica ed infermieristica, riducendo il ricorso alle strutture ospedaliere ed incentivando cure a livello locale. Se è condivisibile il ruolo che viene a loro assegnato nel sistema sanitario, il problema che poniamo è: come intendono la Regione Piemonte e l’ASL VCO, recuperare gli enormi ritardi accumulati che mettono a rischio la realizzazione entro i tempi previsti?

IL NODO OSPEDALIERO
Un po' di storia...

Poco dopo le elezioni regionali del 2019, il Presidente Alberto Cirio ed il Capo gruppo della Lega vennero nel VCO ad annunciare la fine del percorso per il progetto dell'Ospedale Unico di Ornavasso, proponendo un Ospedale Nuovo in Ossola, spaccando ancora una volta il Territorio, ma senza dare alcun seguito a quelle intenzioni. Anzi, modificando via via la proposta sino a quella di ristrutturare i due ospedali di Verbania e Domodossola con una cifra di circa 200 milioni di euro, solo in minima parte della Regione, con oltre l'80% di risorse da richiedere all' INAIL, come prestito.

Due ospedaletti?!

A) Per quanto sopra detto, il Partito Democratico della Provincia del VCO considera sciagurata
- in quanto inefficace ed ininfluente sul degrado del Servizio reso ai cittadini – la scelta della Regione di procedere alla ristrutturazione dei due ospedali G. CASTELLI e SAN BIAGIO, con un investimento di 200 milioni di euro.

B) Il Progetto di questa Regione per l'organizzazione ospedaliera del VCO va in direzione opposta a quella di avere un Ospedale in grado di affrontare - in modo efficace e sicuro - le fasi acute della malattia.

C) La nostra opzione è, e continuerà ad essere, per un OSPEDALE NUOVO e, tenuto conto della evidente situazione di persistente e difficile reperimento di risorse economiche ed umane, anche UNICO.

LA LOCALIZZAZIONE
Nella maggioranza che sostiene il Presidente regionale Alberto Cirio si percepiscono differenti intenti su molti temi e, fra questi, anche quella dell'assetto degli ospedali del VCO, mentre sarebbe indispensabile una decisione, in tempi rapidi e con i relativi atti, circa la non rinviabile scelta di avere un OSPEDALE NUOVO e UNICO per il nostro Territorio, stante il fatto che questo tipo di decisione rientra nei compiti di programmazione ed indirizzo che è assegnato alla Regione Piemonte dalla legge.

Basta con i giochini!

Se è vero che, andando al Governo della Regione, questo centro destra decise di cancellare il Progetto di Ospedale Unico della precedente Amministrazione di centro sinistra e, insieme ad esso, l'accordo dei Sindaci sulla localizzazione ad Ornavasso, è anche evidente che, da allora, questo Governo regionale ha rifiutato di assumersi le proprie responsabilità, cercando, ancora in questi giorni di affidare ad altri loro compiti istituzionali. È la Legge che assegna all' Ente Regione la responsabilità della scelta della localizzazione, ma Cirio & co hanno preferito scaricare sull'Organismo Consultivo della Conferenza dei Sindaci, o magari sul Governo, quel compito.

L'azione della Conferenza dei Sindaci va certamente svolta nel concertare e cooperare con la ASL per la definizione degli indirizzi di programmazione in risposta ai bisogni di Salute dei cittadini del Territorio di competenza, ma la responsabilità delle decisioni resta in capo alla Regione. Il Partito Democratico del VCO richiama questo Governo regionale al proprio dovere istituzionale, di indicarci, attraverso l'ASL, qual'è la sua idea dell’organizzazione sanitaria del VCO, dei tempi di realizzazione, della scelta per un nuovo presidio ospedaliero e per la relativa localizzazione, perché il passaggio previsto in legge del “...sentito il parere della Conferenza dei Sindaci” non può e non deve, in tutti i casi, costituire delega e scarico della propria responsabilità.



1 commento  Aggiungi il tuo

Vedi il profilo di Alberto Premessa...
Alberto
16 Gennaio 2025 - 07:11
 
Non sono neanche riuscito a leggere l'intero comunicato, tanto è irritante. La cancellazione del diritto alla salute?? Probabilmente in Emilia Romagna o in Toscana, dato che le regioni hanno competenza in materia di sanità. Sebbene concorrente con lo stato, la sanità è regionale! Sanità pubblica? Cosa significa "pubblica"? Significa che tutti i cittadini hanno indistintamente tutti i servizi sanitari d'Italia e che l'Italia dovrebbe avere maree di ospedali pubblici la cui spesa sarebbe fuori controllo? La riforma del ssn che stava facendo crateri di debito e voragini nei conti pubblici mi risulta sia, stata voluta da governi di centro sinistra con l'introduzione della figura del manager e del direttore sanitario. Da lì è nato il sistema misto. Che è presente in tutte le regioni! Le fandonie della sinistra si propagano in ogni ordine e grado, ma alla fine producono solo fuffa. Il governo deve, la regione deve, la sanità al collasso, i trasporti al collasso.,le bollette, il ponte, la guerra...e loro da dove arrivano? Da Marte? Cosa hanno fatto finora oltre che riempire il paese di clandestini e ridurre le forze dell'ordine a sacchi per pugni dei loro amici centri sociali? Sinceramente... Sarebbe ora di finirla con queste fandonie. Grazie.



Per commentare occorre essere un utente iscritto
×
Ricevi gratuitamente i nostri aggiornamenti